Una rubrica nata dalla collaborazione tra Planet earth 1994 e gli amici di Radio Blast programma radiofonico e podcast dedicato a punk rock, hardcore, garage, ska e alternative in onda sulle frequenze di Radio Onde Furlane. I Dj di Radio Blast che rispondono ai nomi di Mike Panic e Vok’n roll consigliano e mettono on air le più interessanti uscite discografiche condendole con del sano sarcasmo e umorismo friulano. Facendo quattro chiacchiere abbiamo partorito l’idea di unire le forze per registrare delle puntate “Best of…” a cadenza bi-mestrale da accompagnare ad un articolo con le informazioni dei dischi e delle band trasmesse. Il risultato quindi sarà una puntata da ascoltare su Radio Onde Furlane, un podcast da riascoltare su Spotify o Spreaker e una rubrica da leggere.
Essendo a fine anno abbiamo pensato di cominciare con una selezione del meglio del 2024, in Radio e Podcast ascolterete i cinque migliori dischi del 2024 per ognuno di noi e qui sull’articolo abbiamo aggiunto altri cinque consigli.
Best of 2024 di Ale PE1994
“Ci tengo a sottolineare che riuscire a stare al passo con tutte le uscite in ambito punk rock è per me una missione impossibile e senza il lavoro di Mike Panic e Vok’n roll che su Radio Blast fanno un fondamentale lavoro di sintesi non saprei da dove cominciare senza sentirmi di aver dimenticato qualcosa. La sensazione di essere travolto dalla marea di musica che viene proposta e che abbiamo a disposizione è un incubo ricorrente e questa web ‘zine è in effetti un tentativo di fermare quel flusso per andare oltre al fugace ascolto e approfondire, scoprire storie, apprezzare con calma. Quindi perchè non chiederci cosa è rimasto nel nostro stereo, autoradio o mangiacassette quest’anno?
THE SHIVVIES – Punk boys – Shield recordings
Gli Shivvies sono una band pop-punk di Rotterdam, nei Paesi Bassi, formata da membri illustri della scena punk locale: Marien “Marino” Jonkers (The Windowsill, The Apers e Giant Eagles) e Michiel Walrave e Robert Buijsman (entrambi dei The Real Danger, “Making enemies” del 2010 un classico). Questo lavoro rappresenta un passo avanti rispetto al loro debutto, consolidando il loro stile nel panorama pop-punk. L’album è un omaggio al sound classico di band come i Ramones e i Riverdales, ma con una produzione all’altezza dei top del genere e una forte identità. La dicotomia tra le 2 voci e tra le 2 modalità compositive degli autori rende l’album vario e ricco di spunti con tanti pezzi da cantare con il dito alzato sotto il palco. Il pezzo che dà il titolo al disco Punk boys ne è un’esempio. Let’s go!
LOVE FIEND – Handle with care – In the red records
Love Fiend è una rock band di Los Angeles che sa come catturare il pubblico con performance elettrizzanti e magnetiche. La formazione è un mix eclettico di talenti: Jesse Summers, con la sua voce e la chitarra dal sapore alla Ric Ocasek (The Cars); Raymond Schmidt, maestro di chitarra e sintetizzatore; Owen Summers al basso; Owen Barrett alla batteria e percussioni; e Kurtis Ray al sassofono, che aggiunge un tocco unico e affascinante al loro sound.
Il loro ultimo album, Handle With Care, pubblicato da In The Red Records, porta la firma di John Dwyer (the Ohsees) alla produzione e di Eric Bauer al mixaggio presso il Discount Mirror Studio. Il risultato? Una qualità sonora impeccabile, che fonde con maestria il rock classico con sfumature new wave ed energia punk.
Handle With Care è una raccolta di brani che brillano per il loro equilibrio tra spirito fun e melodie che rimangono in testa con un brillante sax a dare quel tocco in più.
the CIRCULATORS – Insufficient fun – Total Punk records
Sono passati quasi due anni da quando i The Circulators di San Francisco sono apparentemente sbucati dal nulla con una cassetta che ha fatto impazzire i punk rockers nostalgici del suono grezzo e lo-fi alla Rip Off records. La Total Punk se ne è accorta ed è riuscita a far uscire un esaltante album di debutto intitolato “Insufficient Fun” in cui la band sfreccia a mille con 14 tracce di punk rock ‘n’ roll in stile ’77 che sprizza attitudine da tutti i pori. Garage punk anni ’90 in stile Teengenerate e Registrators, con lo scherno dei Saints e le melodie degli ZEROS.
DOPAMINES – 80/20 Rad girlfriend records
80/20 segna il grande ritorno dei Dopamines alla scena punk rock, uscito il 18 ottobre 2024 sotto l’etichetta Rad Girlfriend Records. Prodotto da Chris Dugan (già al lavoro con Green Day e Weezer), l’album è un concentrato di energia grezza e melodie irresistibili, con uno stile molto personale.
Con 13 tracce che vanno dritte al punto, 80/20 esplora temi come alienazione, dipendenze e la ricerca di significato in un mondo impazzito, tutto raccontato con testi taglienti e riff travolgenti. È un album che suona come un urlo rabbioso e sincero, ma con una scrittura più matura che mai. I Dopamines mantengono la loro formula classica, ma la migliorano, dimostrando di saper creare musica dirompente con un tono di ironia e creatività. Ogni canzone è una scarica di adrenalina, non c’è un momento di pausa, né una traccia che verrebbe voglia di skippare. La produzione di Chris Dugan brilla: il suono è potente, nitido e moderno, con un basso che ruggisce e dona corpo all’intero album. E poi ci sono le voci: l’intreccio tra le linee vocali principali di Jon Lewis e Jon Weiner e i cori di supporto sono di una perfezione chirurgica che amplifica l’impatto emotivo di ogni traccia. 80/20 è uno degli album punk rock più freschi e coinvolgenti dell’anno.
GAB DE LA VEGA – Life Burns – Sbam records, Sell the heart, Epidemic rec, Motorcity prod., Overdrive
In “Life burns” ci si può immaginare in viaggio sul galeone del pirata Gab De La Vega che con la sua ciurma The open cages naviga a vele spiegate verso un’isola sconosciuta alla ricerca di un forziere che nasconde il segreto della cura a tutti i mali dell’anima. Quel tesoro in realtà è quello che troviamo noi durante l’ascolto di queste 12 pure gemme di folk-punk che luccicano al primo ascolto e acquistano valore man mano che viaggiano dalle orecchie alla testa e al cuore…. Leggi tutta la review al link: https://www.planetearth1994.it/2024/04/11/gab-del-la-vega-life-burns/
Altre bombe di questo 2024:
The Peawees “One ride” Wild Honey records – L’ennesima perla punk-garage-rock’n roll della band spezzina.
Right profile “Like a wave in your building” EP Useless recordings – Husker du e mano sul cuore, ne ho parlato sul blog, review al link.
The Twerks “A private display of trouble” Venti3 Records – La sorpresa italiana, ne ho parlato nel blog, review al link
Zatopeks “Lointering and soutering” Stardumb records – Il loro classico sound tra punk ’77, pop punk e folk in stato di grazia
City Mouse “So far out” It’s alive & Brassneck records – Un poppy garage punk con voce femminile dalla California.
Libro consigliato “Provincial Punk. Le avventure di un giovane punk nell’Italia dei primi anni ’80” di Edi Kermit Toffoli, Goodfellas editore
BEST OF 2024 by Mike Panic di Radio Blast
HIGH VIS “GUIDED TOUR” Dais Records
Attivi dal 2016 gli inglesi High Vis sono cresciuti esponenzialmente con ogni nuova uscita, passando dall’essere una next big thing a realtà consolidata. Con questo loro secondo lavoro su Dais il quintetto porta avanti iniziato nel precedente “Blending” continuando ad affinare il loro mix di hardcore, post punk e madchester sound cercando anche sortite elettroniche come nell’ipnotico singolo “Mind’s A Lie”. Meno immediato del precedente, “Guided Tour” è un lavoro che cresce ascolto dopo ascolto, sfumatura dopo sfumatura. In attesa di sapere quale sarà il loro step successivo noi ce li godiamo così.
SPEED – ONLY ONE MODE Flatspot / Last Ride Records
Hardcore per i ragazzi fatto da ragazzi che per anni hanno moschato sotto i palchi e hanno deciso di dare il loro contributo alla scena hardcore australiana. Un concetto semplice quanto efficace che ha portato gli Speed ad essere non solo riconosciuti a livello nazionale ma anche mondiale. Non fanno niente di nuovo ma lo fanno dannatamente bene e “Only One Mode” ne è la dimostrazione pratica con il suo hardcore mosh. Assolutamente da vedere dal vivo, in fondo quando vi ricapita di vedere un insegnante di flauto fare kick spinning sul palco?
RAT BOY – SUBURBIA CALLING Hellcat records
Nati come progetto solista, sui due precedenti lavori gli inglesi Rat Boy hanno giocato con punk rock ed elettronica quasi diventando la risposta inglese ai Transplants. Per questo lavoro, ormai consolidati come gruppo a tutti gli effetti, sono stati presi sottobraccio da mister Tim Armstrong che li ha indirizzati per bene verso un suono più british, che pesca a piene mani dal primo punk inglese e dai gruppi della 2Tone, aggiungendoci una venatura pop che non guasta mai. Il risultato finale è un disco che puzza di fine anni 70 inglese, ma con quella vena melodica ruffiana che te lo fa ascoltare in loop.
DRUG CHURCH – PRUDE Pure noise records
Gli americani Drug Church nonostante siano partiti come side project dei Self Defense Family sono riusciti a diventare una realtà consolidata nel panorama post hardcore moderno e probabilmente più grossi del gruppo principale. Merito di un sound feroce e tagliente ma allo stesso tempo capace di infilarti quelle melodie che ti restano in testa. Aggiungiamoci poi un alto tasso di cinismo a livello di testi e abbiamo un prodotto quasi perfetto, di sicuro uno di quei gruppi che vorrei gustarmi dal vivo.
SOFT KILL – Escape forever Cercle social records
Poteva mancare il mio gruppo preferito degli ultimi 4 anni? Direi proprio di no, ma non c’è alcun favoritismo perché da quando ho scoperto i Soft Kill sono riusciti a far uscire solo dischi di gran caratura senza sbagliare un colpo, almeno secondo me. “Escape Forever” è il loro nono album che affina ulteriormente il loro ibrido di post punk, street punk e new wave, riuscendo spesso a scrivere pezzi anthemici, cosa più unica che rara al giorno d’oggi. Che altro dire se non long live Soft Kill!
INOLTRE MIKE CONSIGLIA:
THE CURE “SONGS OF A LOST WORLD” STAND STILL “STEPS ASCENDING” – SQUINT “BIG HAND”– CHAIN CULT “HARM REDUCTION” – AERIAL SALAD “R.O.I.”
BEST OF 2024 di Vok’n roll
Rat Boy “Suburbia calling” Hellcat records
CALL ME MALCOM – Echoes And Ghosts (Bad Time Records 2024)
Con una sezione di fiati pesante e martellante, dei riff di chitarra che spesso sconfinano in sonorità più metal che punk, i Call Me Malcom si posizionano nel lato più core dello ska punk. Tuttavia, allo stesso tempo, ci sanno fare davvero bene con la melodia. Si potrebbe definire il loro uno ska punk delicatamente feroce, affilato ma molto melodico e pieno di armonie. Prima band inglese a finire nel roster della Bad Time, l’etichetta ska del momento, sono degni rappresentati della scena britannica. Le influenze americane sono però evidenti, non per niente i veterani Less Than Jake hanno definito il loro debutto con un altisonante: “una grazia salvifica del genere”. Echoes And Ghost, quarto album della loro discografia, ha fatto centro, finiscono nella mia Top 5 senza nessuna discussione!
KILL LINCOLN – No Normal (Bad Time Records, 2024)
I Kill Lincon da Washington D.C sono arrivati al loro quarto disco ed hanno fatto il botto. Con una durata inferiore alla mezzora “No normal” non perde tempo e arriva dritto al punto tenendoti inchiodato allo stereo, undici canzoni che bruciano letteralmente di energia. Fidatevi se vi dico che questo disco accanto ai The Suicide Machines e ai Less Than Jake non sfigurerà nella vostra discografia, anzi farà un figurone. Disco da Top 5 non solo per quanto riguardo le uscite Ska punk, da ascoltare tassativamente, sennò botte. Nota di curiosità: il cantante Mike Sosinski è il fondatore della Bad Time Records.
RUNAWAY RICOCHET- Diminishing Returns (Ska Punk International, 2024)
Un Doppio Lp che fonde la musica in levare con il progressive, trame intricate, molto tecniche e ska piuttosto orecchiabile. Diminishing Returns è ambizioso e complesso, pieno di sperimentazione ma con improvvisi ganci che vi terranno sulle spine per l’intera durata del disco. Anche i temi trattati sono piuttosto crudi e complicati. Sentimenti di apatia e delusione nei confronti della vita, così come altre emozioni difficili. Ma non fatevi spaventare, i Runaway Ricochet hanno sfornato un Album che vi sorprenderà. In Top 5 perché la loro competenza e sensibilità musicale non può rimanere inascoltata.
LE BIRRETTE – Wanted (Self Released, 2024)
Ska band Bolognese tutta al femminile, Le Birrette ci offrono un disco che è una lettera d’amore per i suoni ed i ritmi giamaicani degli anni 60-70. Ska tradizionale, Rocksteady e armonie vocali che rimandano al Soul, il tutto suonato con il cuore e con una grande perizia tecnica. Gli “omaggi” dedicati a gente del calibro di Jackie Mittoo, Sound Dimension, Mongo Santamaria, Prince Buster rendono Wanted ancora più appetitoso. Se i tuoi ascolti sono orientati verso la musica tradizionale non puoi assolutamente perdere questo album, se non lo sono è un ottimo modo per iniziare ad ascoltare queste sonorità. In Top 5 col cuore!
GIRTH CONTROL – Life’s Too Short for Girth Control (Insidious Industries, 2024)
I Girth Control si divertono. Nella loro biografia scrivono: “punk rocker a vita alimentati dalla gioia contagiosa di fare musica stupida con buoni amici”. Questi ragazzi di Albany, New York, non si prendono troppo sul serio, ma alla resa dei conti sono dei musicisti davvero bravi, sanno come si scrive una canzone punk-rock. Life’s Too Short for Girth Control contiene 25 tracce e dura poco oltre i 45 minuti. Divertente, orecchiabile, è decisamente molto ma molto buono. In Top 5 anche perché in loro sento echi di Vandals e Assorted Jelly Beans (qualcuno se li ricorda?). Per quanto mi riguarda è un album imperdibile.
INOLTRE VOK’N ROLL CONSIGLIA:
Matamoska! – Matamoska! (Bad Time Records, 2024) – The Abruptors – Everything You Know Is Wrong (Asian Man Records, 2024) – The Operators – self-titled second album (Jump Up! Records, 2024) – Less Than – Jake – Uncharted (Pure Noise Records, 2024) – Bite Me Bambi – Eat This (d.i.y., 2024)
Planet earth 1994 vs Radio Blast SCELTA SPECIALE PER NATALE:
DEE CRACKS with ANDREA MANGES “Brain drain” Striped records 2024