I Raging Nathans sono Patrick Cost alla batteria, Christian Roerig al basso, Josh Goldman alla voce e chitarra e Nick Hamby alla chitarra. Vengono da Dayton, Ohio, hanno alle spalle 5 album, 20 singoli di cui la maggior parte di questi sono split. Quasi tutte le uscite sono per la Redneck records del cantante Josh che è molto attivo nella scena punk rock americana grazie alla sua etichetta.
Una band molto prolifica ma che nonostante questo non sembra molto conosciuta dal pubblico quando sale sul beach stage del Punk rock holiday, in sostanza a cantare alcuni pezzi siamo solo in un paio di fan (tra cui il buon Mike Panic di Radio Blast) e questo toglie un pò di calore allo show. Ma per fortuna i Raging nathans sono abituati ad ogni situazione e quindi sfoderano un ottimo live spaziando da tutto il loro repertorio, trasmettendo energia e interagendo con il pubblico, tra l’altro hanno regalato un paio di skate di cui uno ad un ragazzino che aveva fatto stage diving.
Arrivano all’intervista Josh e Pat che sono molto disponibili e contenti di raccontarci qualcosa della loro band, di Danton e del tour. L’intervista integrale in inglese girata grazie all’opportunità datami dal Punk Rock holiday la potete ascoltare sul canale Youtube, mentre di seguito trovate la trascrizione tradotta in italiano! Enjoy!
Questo è il 21esimo ed ultimo concerto del vostro tour europeo mi pare, nessun day off complimenti.
Josh: Sì anche se in realtà ne abbiamo un altro a Berlino che è stato aggiunto ma questo solo perché…. solo perché (ride).
Siete stati in Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Inghilterra , Germania, ieri sera a Genova, avete suonato in piccoli locali e festival, di spalla ai Teenage Bottlerocket, non vi siete fatti mancare nulla, quali sono i più bei ricordi del tour, ci raccontate un pò com’è andata questa avventura?
Pat: Tutti i concerti con i Teenage Bottlerocket sono stati incredibili. La maggior parte erano tutti esauriti il fatto che ci chiedessero di farlo è stato fantastico poi erano un po’ come il mio concerto ideale con circa 300 persone in stanze dal soffitto basso e piene zeppe, è stato davvero divertente.
Josh: Sono stati super ospitali e gentili e sai è la cosa che preferisco dei tour e dei concerti. Per me è sempre una priorità massima incontrare le persone che conosco, è la cosa più bella incontrare le persone con cui ti piace davvero stare e con cui poi rimani in contatto, un legame che rimane per sempre, sai cosa intendo. Poi mi piace assaggiare il cibo… Sai cosa non mi piace? Dormire sul pavimento e farsi pungere dalla zanzare, invece a Pat questo piace davvero (ride).
Credo sia il vostro secondo tour in Europa, guardando dalla vostra prospettiva com’è suonare nel vecchio continente? Quanto è diverso il contesto di pubblico e di organizzazione degli eventi rispetto agli USA? Com’è la situazione negli USA e quanto è difficile per una band americana venire in Europa?
Pat: Le persone si preoccupano molto di più della musica qui in Europa, hai come la sensazione che i soldi non vengano mai discussi prima di uno show. Negli Stati Uniti invece funziona così: suoni, vieni pagato ed esci. In Europa e nel Regno Unito invece il clima è simile ad uno squat, arrivi e stanno facendo una cena in comune dove tutti quelli con cui ti siedi ti conoscono, ma conoscono anche il suono e le luci. E’ un’esperienza completamente diversa ed è molto meglio qui in Europa.
Josh: Certo! Noi siamo una band do it yourself da più di un decennio e negli Stati Uniti passi molto tempo a suonare per pochi soldi dormendo sul pavimento, capisci cosa intendo, a mangiare schifezze, ma qui anche se sei una band Do it Yourself vieni trattato molto meglio. Voglio dire semplicemente che è una cosa culturale le cose stanno in modo differente, negli Stati Uniti gli squat sono associati spesso ai senzatetto mentre qui sono associati ad un movimento sociale, ed è proprio così, penso che siano due esperienze diverse e in Europa è meglio.
Siete inoltre una band molto prolifica, dal 2020 un album ogni anno ed un numero imprecisato di split (ricordo l’ultimo con The story changes che ha 2 pezzi pazzeschi!) come riuscite a mantenere questi ritmi e qualità nelle uscite? mi interessa chiedervi come funziona il vostro processo di creazione di una canzone.
Josh: Venti split per l’esattezza. Siamo una band molto fortunata perchè 3 su 4 di noi sono cantautori e non abbiamo nemmeno paura di chiedere a un amico di scrivere una canzone per noi o di fare qualsiasi altra cosa per mantenere il progetto fresco e in movimento. Inoltre abbiamo avuto molto tempo durante il covid per scrivere molte canzoni e siamo stati intelligenti in questo senso in termini di assicurarci di avere delle canzoni extra che stiamo pubblicando sui 7 pollici. Ma non c’è mai carenza di creatività nella nostra band e non importa chi scrive la canzone perché quando suoniamo tutti e quattro è dei Raging nathans. Inoltre io sono molto fastidioso nello stimolare gli altri affinchè siano sempre motivati nello scrivere. Anch’io cerco sempre di scrivere canzoni, poi chiamo Nick e gli chiedo se sta scrivendo una canzone, insisto perché siamo amici e lui mi può dire lasciami in pace ma è così che lo facciamo: ho una visione e un obiettivo. Sono ambizioso in un modo positivo, penso che quello che facciamo è Arte, alla fine della giornata abbiamo creato arte. Quello che creo sarà come la mia famiglia e i miei amici mi ricorderanno quando sarò morto… so che è un po’ morboso ma è così, è la verità: qual è la mia eredità? E’ possedere un qualcosa o lavorare in un bar per 15 anni? No, è l’arte che mi lascio alle spalle e sento che sia un buon modo per scoprire chi siamo, chi sono io. Penso sia molto importante lo facciamo con tutto il nostro cuore, scriviamo di cose personali, teniamo la band in movimento tutto il tempo e te lo dico se pubblichiamo un disco che è peggio dell’ultimo me ne andrò per sempre.
Bhè per ora non è successo quindi non dobbiamo preoccuparci.
Pat: Essendo il quarto membro del gruppo, l’unico che non scrive canzoni, posso dire che credo di non essere mai stato in una band così produttiva. Tutti e tre mi mandano delle demo così quando ci presentiamo per le prove non è come costruire scrupolosamente una canzone ma siamo già pronti perchè anche se non l’abbiamo mai suonata insieme ognuno di noi conosce le parti. E’ un modo molto produttivo di lavorare.
Il nuovo album Still Spitting Blood uscito per Redneck (etichetta di Josh) e Brassneck è stato registrato come il precedente da Luke McNeill dei The Copyrights, ma anche mente dietro ad Hospital Job, com’è stato lavorare con lui e quanto è importante per una band trovare la persona giusta per trovare il suono desiderato di un disco?
Josh: Mi piacciono i Copyrights, mi sono sempre piaciuti, ho fatto un tour di un mese con loro dieci anni fa e sono miei buoni amici ma non sono un grande fan del Pop Punk, diciamo che non è proprio quello che ascolto. Quindi i Copyrights non sono stati molto un’influenza in termini musicali ma come persone sì, e Luke in particolare, è un cantautore straordinario, è tra i migliori con Vapid e Ben Weasel e i Queers e con tutti i ragazzi che hanno scritto le più grandi canzoni del genere. Luke con gli Hospital job, Starter Jackets e Copyrights ha fatto un sacco di cose stupende e quindi lavorare con lui è fantastico. Lui sa esattamente cosa stiamo cercando perché fa parte di una punk band, inoltre ci conosce e poi ha un’abilità innata di sentire le melodie, le armonie e la struttura della canzone. Ad esempio per Waste my heart tutte le canzoni erano troppo lunghe, duravano 4 minuti e mezzo e lui ci ha detto chiaramente dove tagliare. Se sei aperto ad ascoltare i consigli Luke è sempre molto utile perché sa di cosa sta parlando e la sua produzione è semplicemente fantastica quindi mi fido di lui per la nostra musica e non è scontato di questi tempi.
Pat: Ti senti davvero a tuo agio durante il processo di lavoro con Luke, stai semplicemente registrando a casa sua, inoltre ha come un lago dietro casa e puoi andare a nuotare, è come se uscissimo per divertimento e nel frattempo registriamo un disco, è fantastico.
Venite da Dayton Ohio, città che ovviamente non conosco se non per 2 motivi: i Guided by voices ma anche perché per questo territorio è certamente importante in quanto nel 1995 si firmò l’accordo che mise fine alle sanguinose guerre jugoslave. Vi chiedo quanto il contesto in cui vivete e le band che provengono da lì sono un’influenza per la vostra musica e i testi che scrivete?
Josh: E’ stato un evento importante…Non so perché sono stati firmati a Dayton, credo perché c’è una grossa base dell’Aeronautica. La nostra città è abbastanza importante per quello che abbiamo da dire, abbiamo una canzone che si chiama Dayton in “Cheap Fame” e anche in “Opposition Defiance”. Sai io e il nostro bassista abbiamo lavorato insieme in un bar per molto tempo e nel 2019, quindi quattro anni fa, che è l’ultima volta che siamo stati in Europa, c’è stato una sparatoria di massa fuori dal nostro bar. Un ragazzo è arrivato con un fucile e ha ucciso nove persone e poi è stato ucciso dai poliziotti. Quindi dieci persone sono morte tutte insieme questo ha davvero dato il tono per scrivere quel disco quindi penso che se ascolti i testi questi sono molto vicini al nostro cuore, capisci che siamo noi, scriviamo delle cose che sappiamo e dell’esperienza che abbiamo vissuto e molte delle esperienze che ascolti sono avvenute nella nostra città. Direi che mi sento come se l’economia e l’infrastruttura stessa della città abbia influenzato il modo in cui viviamo e quindi il modo in cui scriviamo. Gli eventi che accadono, come quello che è accaduto nel bar, creano l’atmosfera per i dischi che scriviamo e quindi sì penso proprio che la nostra città sia un’influenza sulla nostra musica.
Ora che ritornerete a casa avete intenzione di riposarvi o dedicarvi ad altri progetti o avete già qualcosa di progettato con i Raging?
John: questo è il mio ultimo tour (ride).
Pat: Oh merda! (ride) Ora andiamo a casa e torniamo ai nostri lavori e alle nostre famiglie. Abbiamo menzionato l’altra band di Luke Hospital Job, abbiamo un tour con lui ad ottobre ma io lavoro in ospedale, dobbiamo pianificare la cosa.
John: Abbiamo poi una data per la presentazione del nuovo 7 pollici con The Story changes che esce il 3 settembre, siamo sempre in movimento in realtà, abbiamo scritto un nuovo disco perchè abbiamo circa 15-16 canzoni che non abbiamo mai pubblicato e sono ferme da un po’ di tempo, ma non abbiamo ancora trovato il tempo per registrarle. Penso che verso novembre proveremo a trovare un po’ di tempo per registrare il nuovo disco.
NEWS: i Raging Nathans hanno iniziato il tour con gli Hospital Job il 14 ottobre, quindi attendiamo novità sulla registrazione del nuovo album a novembre! Incrociamo le dita! Seguiteli su Facebook cliccando qui!