The Dirtiest, “100 shots” , EP Slovenly rec. 2018 – The Dirtiest, “Sovranista”, LP Slovenly rec. 2021
I toscani the Dirtiest in cui militano Fabio Ghiribelli (alias Billy Boy, ex Los Dragos e costruttore artigianale di fantastiche chitarre vintage) e Luca Cascino (ex E.X.P.) sono approdati alla mitica Slovenly rec di Peter Menchetti (etichetta con una storia e un roaster pazzeschi) nel 2016 con il singolo “Alarm” che li vedeva cantare in inglese 2 pezzi di garage-blues-rock’n roll minimale che ricordavano i primi Black lips.
Nel 2018 a quanto pare gli headquarters della Slovenly rec. propongono alla band di cantare nella loro lingua madre, un azzardo non da poco se si pensa a quanto l’italiano sia di difficile abbinamento alla musica rock, spesso con risultati disastrosi, anche se non mancano ovviamente le solite poche eccezioni.
Esce quindi nel settembre 2018 l’EP “100 shots”, 4 pezzi in italiano che già dal primo ascolto mi fanno dire che l’esperimento sia pienamente riuscito grazie alla capacità dei tre toscani di cambiare vestito con credibilità e convinzione abbinando al cantato in madrelingua delle sonorità che virano decisamente verso i Ramones del 1976-77.
Questo percorso è quindi continuato con l’uscita dell’album “Sovranista” nel giugno 2021, in cui il Lato A è interamente cantato in italiano e ha lo stesso suono del precedente EP. Il disco nuovo ha un lato B che invece può essere considerato in sostanza un album diverso perchè i Dirtiest tornano all’inglese e come vedremo recuperano anche le sonorità del loro primo periodo garage.
Possiamo quindi mettere i 4 pezzi di “100 shots” e i 10 pezzi del Lato A di Sovranista in un unico calderone in cui i Dirtiest semplificano la formula rispetto agli inizi e con un suono scarno, semplice e diretto (i Ramones dei primi 2 album) si candidano a diventare, se non lo sono già, gli Spits italiani (nome di punta del catalogo Slovenly records ma anche uno split su Fatwreck con i Nofx).
Uno dei punti di forza delle loro canzoni sono le liriche elementari e semplici ma altrettanto provocatorie che raccontano il degrado culturale italiano con la giusta dose di sottile ironia, insieme ad un approccio festaiolo e graffiante e a delle melodie stonate che corrono veloci.
Il suono è quello dei primi 2 dischi dei Ramones (ad es. Quando c’era lui, Number 71) con qualche apertura più pop alla Rocket to Russia (Re del Punk rock, Robot) e con la carica dissacrante dei Dickies (Covidiot, Ti piscio sul presepe), ma dai solchi sembra di rivivere anche l’irriverenza della seconda ondata di punk band californiane come Circle Jerks, Adolescents e Angry Samoans (Serial Killer e la title track).
Nel Lato B (non disponibile on line ma solo sul vinile) i Dirtiest tornano a indossare le vesti del loro primo periodo e allineano 8 pezzi di grezzo garage rock’n roll anni ‘60 in cui troviamo i primi Stooges e Oblivians ma anche il noise di sapore sixties dei Pussy Galore.
Insieme a “Sovranista” sono usciti 3 video semplici, diretti e ben fatti per “Covidiot”, “Quando c’era lui” e “Ti piscio sul presepe” a sottolineare quanto Slovenly e Dirtiest non abbiano lasciato nulla al caso.
Uscirà prossimamente un’intervista per approfondire i retroscena di questo splendido disco. Stay tuned!