7” The Manges feat. Giuda “Totsie Rolls” Damaged Goods rec. – The Manges “Punk rock addio” Striped music
La storica e mitica Damaged Goods records di Londra ha messo gli occhi sul quel pezzone glam di Punk rock addio che è Tootsie rolls e ha fatto incidere sul lato B la versione su cui i produttori Lorenzo Moretti e Danilo Silvestri (rispettivamente chitarrista e produttore dei Giuda) hanno lavorato liberamente creando un’atmosfera ancor più disco e raffinata.
Bellissimo 7” che darà modo ai Manges di aprirsi anche ad un pubblico nuovo. Si può comprare da stripedmusic.com
Ma nel frattempo come è invecchiato Punk Rock Addio?
Dal punto di vista del layout possiamo proprio dire che era stato fatto un gran bel lavoro da Mass: il semplice bianco e nero che non stanca mai, la copertina con la splendida foto della classica Leather Jacket (divisa per eccellenza del punk rock), uno splendido disegno ad acquerello a tema tattoo sul retro opera di Pepe (Alessandro Negrini) e il flyer interno con i testi e le foto della squadriglia Manges in azione. Questo layout diretto, schietto, che alterna luce e buio e che ha dei riferimenti chiari si allinea perfettamente alla musica: un punk rock veloce e diretto con molte aperture melodiche, in cui emergono però anche sfumature più cupe e malinconiche.
Next to zero, Vietnam Addio e Endless detention, con il passare del tempo confermano di essere una tripletta esplosiva per velocità, melodie e personalità, assolutamente il meglio che i Manges potevano regalarci e dal vivo faranno certamente esplodere di gioia il pubblico. Ice Capades, Viper room, North Korea, LENDORMIN assolutamente irresistibili sempre a ritmo alto con assolini, cori e ritornelli. I rallentamenti di Paninaro, Chinese Dragons e Take it on the chin (cover ricercata di W.E.Whitmore) rimangono in testa senza tregua. Tootsie Rolls ti porta ogni volta su un altro pianeta, perfetta fusione di Manges e Giuda, fantastica. Il disco si chiude con il pezzo scritto da Cj Ramone “Off my tree”, la sua mano si sente ed è un buon segno.
Risultato: il disco anche dopo mesi di ascolti ripetuti rimane piacevole e continua a dare la carica con alcune canzoni trainanti; nel tempo ho gradito alcune sfumature della splendida produzione (c’è la pianola e pure il Theremin di Tiziano Tarli) e alcuni toni più oscuri a cui al primo ascolto non avevo posto attenzione.
La mia preferita rimane “Vietnam addio”.