Solo ora metto fisicamente le mani su questo disco di cover della band di Catanzaro uscito nel 2009 per una catena di etichette italiane (Narcolettica , Goodfellas e Mad Die) e una americana la Knowhere records che ha poi permesso ai Meat for dogs di partire per un tour oltreoceano (leggi i particolari nella mia intervista).
Il disco è stato registrato e mixato alla perfezione da Gianluca Molé al Sound Farm Studio (CT) e poi rimasterizzato da Federico Pennazzato agli Authoma studios (esisteranno ancora questi studi?). La copertina ovviamente è stato affidata al grandissimo disegnatore Lucio Parrillo che ha curato tutte le grafiche della band dagli esordi fino al recente split con gli ACROSS (leggi la recensione qui).
Con questo disco i Meat for dogs hanno voluto omaggiare i gruppi che hanno influenzato la loro musica agli esordi, le band che più amano o che hanno avuto un ruolo importante nella loro formazione e crescita. Ce n’è per tutti i gusti, con canzoni assolutamente prevedibili e altre decisamente inaspettate, pezzi di band popolari e chicche semi-sconosciute.
Si parte con “R.A.M.O.N.E.S” dei Motorhead e qui siamo tra quelle che ci aspettavamo e che tutti conoscono, ma questo significa che passiamo avanti? No, perché l’originale è uno di quei pezzi immortali e i Meat for dogs la ripropongono con grinta e convinzione. La carica si sopisce un pò con la seguente “I saw her standing there”, forse l’avrei preferita in una versione ancor più aggressiva ma si apprezza comunque.
Una grossa sorpresa in positivo arriva invece con “Start today” dei Gorilla Biscuits, interpretazione superlativa che rileva la dimestichezza dei Meat for dogs anche con un hardcore meno melodico rispetto ai loro canoni; da notare la sostituzione dell’armonica con il perfetto inserimento di una tromba.
Si prosegue con un classico pezzo dei Dead Kennedys “Let’s lynch the landlord” tratta dal primo mitico album “Fresh fruit for rotten vegetables” della band di San Francisco. In questo caso la cover è impreziosita dall’interpretazione vocale di Stevo dei Killtime (Aka Stefano Iannone ora con i Mash di Berlino).
Il lato A si chiude con una canzone dei padri del Flower punk rock italiano, i grandissimi Senzabenza di Latina che vengono omaggiati con “Sid Barrett’s appreciation society” dal primo introvabile Gigius, una bomba!
La seconda parte del vinile si apre con la splendida “Under your influence” dei Dag Nasty tratta dal primo leggendario album “Can I say” uscito nel 1986 con la benedizione della Dischord records. Su un pezzo così energico ma allo stesso tempo melodico i Meat for dogs si muovono con dimestichezza e credibilità.
A questo punto arriva la cover inaspettata del primo singolo dei Pink Floyd “Arnold Layne” pezzo mai uscito su un album ufficiale. La scelta dimostra le variegate influenze musicali del gruppo e la capacità di trasformare qualsiasi pezzo in modo personale facendolo diventare non solo un semplice rifacimento ma una reinterpretazione originale.
Quando parte la successiva “Merchandise” dei Fugazi però ci si dimentica subito della digressione psichedelica per saltare immediatamente sulla sedia e immaginarsi sotto un palco ondeggiando la testa al ritmo della batteria di Brendan Canty. Pezzo strepitoso rifatto alla perfezione, ricordando lo splendido album “Repeater” del 1991 della band di Washington uscito ovviamente su Dischord records.
Se non avessi ascoltato la cover di “Rockaway beach” mi sarebbe sembrata troppo scontata. In realtà i Meat for dogs riescono a proporre un arrangiamento che pur non stravolgendo l’originale crea qualcosa di nuovo. Qualcuno potrebbe gridare allo scandalo, io ai Meat for dogs concedo tutto!
Per concludere il disco la band di Catanzaro decide di farci riscoprire un gruppo storico del punk-hc italiano anni ’90, i mitici NIA Punx di Cosenza. Ricordo di averli conosciuti perché un loro pezzo era inserito in uno storico 7″ uscito per la Goodwill rec. intitolato “Do it yourself” condiviso con Eversor, Fichissimi, This side up, Point of view, insomma il meglio del punk melodico italiano. I Meat for dogs eseguono “Power punk” (presente anche nella scaletta dei loro live) che si può ascoltare solo su una raccolta di materiale dei NIA Punx uscita per Area Pirata nel 2019: un finale epico!
“Il diario di Sheena” è ancora disponibile nella sua versione in vinile bianco, potete contattare direttamente la band o ascoltarlo in digitale sul loro bandcamp.