Attivi dal 1993 con 6 dischi, live in tutta Italia e tour negli USA, i Meat For Dogs sono un gruppo punk rock originario di Catanzaro.
Nella prima metà degli anni ’90 dalla California cominciavano a farsi conoscere in tutto il mondo le band di pop-punk e hardcore melodico diventate poi star globali e pure in Europa emergevano delle scene importanti come quella scandinava; anche in Italia cominciava a muoversi qualcosa e i Meat for dogs furono tra i primi a portare queste sonorità nella penisola con la particolarità di farlo nella nostra lingua, notoriamente complessa per il rock. Fin da subito si sono fatti notare all’interno della nascente scena punk rock italiana con il loro primo singolo “Ritorno alla realtà” e il primo CD omonimo non solo per le qualità tecniche e di songwriting ma anche per la genuinità e passione che li ha sempre contraddistinti, Tutto ciò li ha portati a creare legami con molte realtà del vecchio stivale e a finire nel roaster di una delle etichette più importanti del periodo, la Vacation house: era il 2000 e usciva “Il grande bluff”. Dal 2004 al 2009 sono usciti “La fine delle favole”, “Il gioco” e “Il diario di Sheena” (raccolta di cover punk/hc) poi solo attività live, fino ad ora… Nell’intervista le ultime novità della band (nuove canzoni, dischi ristampe e live) e alcuni racconti degli esordi e di live negli USA .
Partiamo dalla fine: avete annunciato durante la video-intervista con Canthc l’uscita di nuovo materiale, ci raccontate di cosa si stratta e come procede la pubblicazione?
Eugenio: Si abbiamo registrato due nuovi pezzi, si tratta di un inedito “Brucia” ed una cover degli Across “L’odore della pioggia” che usciranno su un Split 12”. Gli Across sul loro lato dello split presenteranno un inedito ed una nostra cover. Il disco doveva uscire tra ottobre e novembre per Over drive Records, ma è stato posticipato perché durante e dopo il lockdown ci sono stati dei ritardi nelle stampe dei dischi in generale, a quanto pare c’è stata un’esplosione di vendite del vinile. Lo split dovrebbe uscire a febbraio e qualche settimana prima metteremo on line anche il videoclip animato di “Brucia”.
Ho avuto la fortuna di ascoltare “Brucia”, grandissimo pezzo complimenti! Molte band degli anni ‘90 come voi hanno continuato a essere attive o sono tornate in attività ultimamente nonostante siano passati molti anni e tutte hanno materiale nuovo di grande livello e molto convincente (ad esempio Manges, Senzabenza, Impossibili): sembra che l’età, al contrario di ciò che ci si immagina, faccia bene alla venatura compositiva dei punk rockers italiani, c’è una ricetta magica che vi passate tra di voi? Ci sono nuovi pezzi in cantiere?
Eugenio: Grazie, sono contento che ti piaccia. Era da un pò che non registravamo una nuova canzone, e l’obiettivo era di comporre un pezzo bello tirato. Non volevamo ritornare con il classico pezzo pop punk e credo che con Brucia sia venuta fuori la combinazione perfetta tra musica e melodia… nei limiti delle nostre capacità s’intende ahahah. Per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda, credo che gli ascolti musicali con il passare degli anni crescano e ognuno di noi riesce ad apprezzare cose che magari prima non capiva. Siamo tutti grandi appassionati di musica e anche se non siamo fan della musica di oggi (evito commenti), cerchiamo di restare aggiornati. Al momento nessun pezzo nuovo in cantiere… ma non escludo niente. Il metodo di composizione è sempre rimasto lo stesso. Posso essere io a portare il pezzo già completo o possiamo lavorare sui riff di Gianky o una melodia di Rocco… l’importante è che poi suonando insieme creiamo il nostro suono. Se ripenso alla composizione dei primi pezzi, ricordo che le parole e la musica venivano di getto e con più naturalezza. Da “adulto” tendi a pensare di più alle cose e naturalmente c’è il rischio di risultare più freddi. L’esperienza però può compensare questo problema.
Nel 2021 a livello di comunicazione sulla cresta dell’onda c’è Twitch, senza dimenticare i classici Fb e Instagram anche i punk rocker usano questi strumenti social per mantenere contatti e promuoversi, ovviamente 25 anni fa tutto era molto diverso. Per i più giovani ci raccontate un pò come funzionava ai tempi per mantenere contatti, la promozione di un disco e l’organizzazione di un tour? Cosa rimpiangete in questo senso di quel periodo e cosa oggi invece può essere uno strumento importante per una piccola band?
Rocco: Oggi sicuramente tutto è molto più veloce e il messaggio di una band che si vuol fare conoscere in giro arriva a migliaia di persone in poco tempo, all’epoca era tutto molto più lento e complicato però era anche più genuino. Registravi i tuoi pezzi, facevi la tua demo tape, la facevi girare, la scambiavi con altri gruppi e con le fanzine, e poi ricevevi pacchi di fanzine e dischi a casa che rivendevi nella tua distribuzione: insomma era tutto molto più bello. I tour si organizzavano con i telefoni di casa sempre grazie alla collaborazione con altre band a cui poi ricambiavamo il favore con una data in Calabria. Grazie a tutto ciò si sono create delle amicizie che durano tutt’ora, ad esempio con Marco dei Real Swinger, Stevo dei Killtime, Paolo Merenda di Alessandria, e gente più vicina a noi come gli Across di Cosenza (che all’epoca suonavano in altre band), Massimiliano Muoio dei NIA Punx e Stefano Ballini. Grazie a questi contatti un pò sparsi in giro per l’Italia si riusciva a fare dei tour e a farsi recensire il disco sulle fanzine. Ora come già detto sarebbe tutto più veloce e semplice ma finisce che i ragazzi non si concentrano sull’ascolto, passano da una canzone all’altra e da una band all’altra senza dare il giusto valore alle cose. Una volta quando ti arrivava la demo la ascoltavi centinaia di volte, avevi solo quella che passava dal walkman, allo stereo, all’auto…ovunque e le cose belle le cercavi e ti rimanevano impresse.
All’epoca del Il Grande Bluff avevate un’etichetta importante alle spalle come la Vacation house, quanto è stato importante per il successo del disco? Ora con tutte le opportunità che ci sono credete che si possa fare a meno di un supporto di un’etichetta per fare un disco, promuoverlo e organizzare un tour?
Rocco: All’epoca è stato importante avere alle spalle la Vacation House perchè era una delle etichette indipendenti che andavano per la maggiore e faceva uscire un sacco di gruppi interessanti. Grazie a loro il disco si trovava ovunque in tutti i negozi di dischi: senza la Vacation house Il grande bluff non avrebbe avuto i riscontri di vendita raggiunti. Anche se già con il 7″ il nostro nome girava grazie ai contatti che ci eravamo creati, i Meat for dogs grazie alla distribuzione della Vacation House sono stati conosciuti un pò ovunque. Sicuramente le autoproduzioni sono una buonissima cosa e danno molta soddisfazione, un gruppo oggi potrebbe certamente organizzarsi da solo per far uscire un disco, promuoverlo, preparare un tour, cosa che noi abbiamo fatto spesso, di contro con un’etichetta è più facile raggiungere le riviste specializzate, i locali più grossi e le radio sparse in tutta Italia. Ultimamente rispetto a quegli anni purtroppo non ci sono tante etichette punk rock in Italia che possono fare un discorso serio e completo con una band. Per una nuova band ovviamente consiglio di iniziare con l’autoproduzione, assolutamente stare attenti a quelli che ti chiedono soldi per far uscire i dischi o fare una data. Decido io se suonare gratis e anche a noi è capitato in occasioni particolari quando non c’è scopo di lucro, spesso abbiamo suonato solo per il rimborso spese, dipende dalle circostanze.
Avete recentemente ristampato il Grande Bluff in vinile, ci raccontate come mai avete deciso di rispolverare quel grande disco, come si è reso possibile questo progetto e come sta andando?
Gianky: L’idea di ristampare Il grande Bluff si è concretizzata dopo varie pressioni da parte di Overdrive records che ha fortemente voluto dopo vent’anni far uscire quel disco in vinile. Overdrive già da tempo aveva in mente questo progetto e lavorando con il vinile per loro è stato naturale pensare a quel formato. Ci hanno fatto la proposta in un periodo in cui stavamo facendo solo alcuni live ma non avevamo intenzione di fare uscire qualcosa di fisico, diciamo che la loro insistenza ci ha convinto. Per la ristampa c’è stata una rivisitazione della copertina sempre grazie a Lucio Parrillo con cui abbiamo collaborato in tutti questi anni.
Rocco: Ricordo inoltre che è stata fatta una nuova masterizzazione da Ale Sportelli Recording Studio (West link) di Pisa ed è stato fatto un lavoro di ricerca di foto dell’epoca, in particolare di live e di persone che hanno girato attorno al progetto de “Il grande bluff”, quindi il disco è stato arricchito rispetto all’originale e per la prima volta è in formato vinile.
Le copertine dei vostri dischi hanno uno stile unico frutto della mano di un illustratore, ci raccontate di chi si tratta, come mai avete deciso di collaborare con lui e che importanza date al layout di un disco?
Gianky: Tutte le copertine dei nostri dischi, tranne forse i primi 2 promo e un 7″, sono state tutte disegnate da Lucio Parrillo che è un disegnatore e fumettista di fama internazionale, un orgoglio della nostra Catanzaro e nostro amico di lunga data. Abbiamo iniziato con una prima copertina di un MiniCD e le sue qualità artistiche, che sono indiscusse, ci hanno colpito da subito. Lucio riesce a mettere su “tela” le nostre idee, quindi la collaborazione è proseguita naturalmente fino ad oggi e anticipiamo che lo split che uscirà a breve avrà un suo lavoro in copertina. Quasi sempre abbiamo dato a Lucio semplicemente un’idea e il titolo del disco; solo nel caso de “Il Gioco” gli abbiamo lasciato carta bianca, si è ascoltato i pezzi e si è lasciato ispirare: ne è uscita l’immagine di un surfista perchè il disco gli aveva dato una carica di adrenalina e gli aveva fatto pensare all’estate. Speriamo di poter proseguire ancora a lungo nella collaborazione con Lucio Parrillo perchè ne siamo veramente orgogliosi e felici.
Rocco: La copertina del nostro album omonimo è stata scelta dall’illustratore Marco Mazzoni come la sua preferita in un’intervista su Rockit.
Avete suonato un sacco in giro nella vostra lunga carriera, ci raccontate qual è stato il concerto che ricordate più volentieri o che magari sia stato particolarmente importante per i Meat for dogs e perchè? E siete stati anche negli USA, com’è stata quell’esperienza?
Gianky: Proprio l’altro giorno facevamo il conto delle regioni italiane in cui abbiamo suonato e ce ne mancano solo un paio, in 27 anni di attività abbiamo fatto tanti concerti in giro per l’Italia. Come occasioni speciali potrei dire quando ci è capitato di suonare prima di Vasco Rossi (Buoni o cattivi tour) in uno dei concerti con più pubblico in Italia (400 mila persone), era un live gratuito qui in provincia di Catanzaro, nel pomeriggio c’erano più di 100 mila persone davanti a noi, fu indimenticabile. Il live di cui siamo più fieri però è stato all’Extreme Festival di Cesenatico prima di Vandals, Ataris, Less than Jake. Se prima di Vasco era stato per noi un riconoscimento come band della Calabria, l’Extreme è stato un riconoscimento come band punk italiana, ci scelsero tra tanti gruppi quindi ne siamo veramente orgogliosi.
Il tour negli USA è nato con una collaborazione con la Knowhere records che ha co-prodotto Il diario di Sheena, è stata un’esperienza fantastica, decisamente un altro mondo. Personalmente mi ha colpito la facilità nel trovare tante opportunità di suonare grazie ai tantissimi locali tutti organizzatissimi e anche il modo in cui venivamo trattati, la band aveva il rispetto che meritava e la gente non veniva per bersi la birra ma per sentire il gruppo. A livello logistico era facile trovare dei motel a basso costo dove dormire, per assurdo avremmo potuto fare anche un tour di 30 date che avremmo trovato posti per suonare. Siamo stati accompagnati per tutto il tour dai Flamigo Noosebleed con cui è nata una bellissima amicizia. Inoltre anche se cantavamo in italiano siamo stati così apprezzati che per l’anno successivo già ci avevano proposto un altro tour.
State di nuovo facendo dei live? Come stanno andando? Avete in progetto delle altre date anche al nord mi pare?
Gianky: Con i live non ci siamo mai fermati, in alcuni anni ne abbiamo fatti di meno, ma nessuno stop. I concerti stanno andando benissimo anche se a causa della pandemia mancano delle situazioni affollate come piacciono a noi. Il piacere di suonare e di divertirsi è sempre lo stesso. Da un paio di anni abbiamo fatto un combo con ACROSS e Bruno & the soldiers con cui stiamo organizzando un festival che si chiama Fast summer fest con anche delle date natalizie. Ci sono in progetto date fuori regione, in particolare un tour promozionale della ristampa de “Il grande bluff” che è stato rimandato a causa della pandemia con delle date anche al nord. Quello che notiamo è che comunque in Italia c’è fermento perché ci stanno chiamando per proporci dei live. Speriamo anche di fare nuove uscite discografiche, qualcosa già bolle in pentola come già detto, e ci sarà anche un video, insomma anche noi siamo in fermento.
Un ringraziamento ai Meat for dogs per la disponibilità e pazienza, sperando di vederli presto dal vivo e poterli conoscere di persona metto sul lettore Il grande bluff e mi ascolto per l’ennesima volta questo splendido CD … ” Ecco la mia illusione è come ossessione prende corpo dentro me non riesce ad esplodere questa mia fissazione arrivo al punto di rischiare grosso e poi perchè dovrei perdere te Angelo i tuoi occhi fissi su di me…..”
La loro discografia è tutta su bandcamp.