Ho finalmente intervistato the Dirtiest di Firenze che hanno pubblicato da poco “Sovranista” per la Slovenly records; ha risposto quasi a tutte le domande il mitico Billy Boy supportato dai compagni, ne è scaturito un piacevole racconto dei retro-scena dell’ultimo album con qualche aneddoto interessante e un mini-report del selvaggio live al We’re loud fest della Slovenly ad Atene… la sensazione è che ne avrebbero ancora molte da raccontare ma teniamole buone per la prossima…
Benvenuti su Planet earth 1994 The Dirtiest, perchè vi chiamate così?
Billy Boy: Ci siamo chiamati così, perché il nostro suono era molto lo fi inizialmente e le registrazioni venivano sporche. In un secondo momento ci è sembrato che il nome fosse appropriato per gli argomenti che trattavamo e per il fatto che ciò che ci circonda anche socialmente è sempre più sporco e meschino .
La vostra ultima uscita “Sovranista” continua il percorso cominciato con l’EP del 2018 “100 shots” che ha segnato una svolta importante per i Dirtiest: dall’inglese del primo singolo Alarm siete passati all’italiano, ci racconti come mai avete deciso questo cambiamento?
Billy Boy: Fu Peter (nda: Peter Menchetti patron della Slovenly rec.) in realtà a chiederci di fare questa cosa perché trovava interessante che le sue band, di varia nazionalità, provassero a sviluppare una personalità ancora più spiccata e forse primitiva facendo uscire qualche loro lavoro cantando nella lingua madre .
Parlando con Luca, gli dissi: “Cazzo non possiamo farlo, è giunto il momento di cambiare etichetta discografica😄!”. Odiavo assolutamente certi scimmiottamenti del punk in italiano, pur rispettando chi in alcuni rarissimi casi ci è riuscito con successo, e quindi non avrei mai pensato di ascoltare il primo brano che Luca scrisse un po’ così alla buona a casa sua, per farci ascoltare e valutare l’idea, con i riff di 100 shots e pensare “ce l’ha fatta davvero”.
Immagino quindi sia stato complesso adattarsi a cantare in italiano che rispetto all’inglese anche a mio avviso è una lingua abbastanza complessa per fare “rock”? Avete avuto dei ripensamenti e quali sono stati gli arrangiamenti adottati per farla “suonare” così bene?
Billy Boy: Beh non per dire ma la grande pazienza di Luca nel selezionare vocaboli in italiano inserendoli in una metrica adeguata, ha fatto sì che le cose funzionassero. Noi comunque, volendo etichettare una band per descriverla, ci siamo sempre definiti garage punk e chi ascolta punk, parlo del primo punk della fine degli anni ’70 (genere al quale ci siamo avvicinati maggiormente sul lato B del disco), identifica quasi sempre la lingua inglese come unica soluzione possibile o accettabile all’orecchio.
Il genere e le caratteristiche del punk si sono sviluppate in Inghilterra e in America, quindi siamo sempre stati abituati a sentire la lingua inglese sotto un riff punk tradizionale.
Luca quindi è riuscito a stillare una serie di vocaboli adeguati e a sintetizzare le frasi, che generalmente in italiano diventano mielose e spesso troppo articolate.
La cosa ancora più interessante è stata che cominciando a scrivere in italiano, Luca ha trovato semplice, adattare la sua scrittura al punk dei Ramones, o anche di band come gli Spits, quindi è stato divertente avvicinarci a loro però in italiano . Sotto un certo aspetto il lato A in italiano è anche un po’ celebrativo di certe band storiche.
Quello che mi ha colpito fin da subito sono stati i vostri testi che raccontano la decadenza culturale e le contraddizioni del nostro paese con una sottile vena ironica e provocatoria non attraverso una critica diretta ma con una quasi immedesimazione sarcastica nell’italiota medio. Come mai questa scelta che è certo originale per i nostri tempi ma che in realtà richiama alle provocazioni del primo punk? Sta raggiungendo i suoi risultati?
Billy Boy: Beh in realtà Luca, ma anche Andrea il batterista, che suona con Luca nei Barmudas, benché sia entrato dopo e non abbia partecipato realmente alla stesura dei testi, hanno una discreta cultura a livello storico-sociale, che permette loro di ironizzare bene sugli eventi politici e culturali dell’ultimo ventennio. Io di controparte, che mi sto cimentando in scritture “niente popo’, di meno che” cinematografiche mi difendo abbastanza invece nel descrivere scene di vita devastate, dagli eventi dell’ultimo periodo storico 😄.
Il risultato è stato ironizzare in modo spesso pungente su ciò che ci circonda e invece di disperde le parole come fumo al bar lo abbiamo inserito nei testi dei The Dirtiest.
Di fatto l’85 percento dei brani li ha scritti Luca, io posso dire invece di aver scritto quasi del tutto un paio di brani tra cui Serial Killer, Devoto (titolo e ritornello di Luca ) e Covidiot (titolo di Luca), Robot (a mezzo) per l’italiano.
Per il lato B pur essendo un ignorante con la lingua inglese e avendo impiegato molto tempo a scrivere “ho portato a casa”: Get out, Sweet wore, Freak love, e Wrong mind. Tutto il resto sono testi di Luca .
I risultati, potrebbero essere raggiunti, perché chiunque in realtà si rende conto della potenzialità di questo LP, ma le cose stanno in modo diverso dato che Radio e sistemi di comunicazione musicale non perdono molto volentieri tempo con una band di vecchi coglioni che non hanno le chiappe adatte per il twerk 😄.
Come mai avete scelto invece di inserire in Sovranista un Lato B in inglese e con un suono di nuovo piu’ legato ai suoni garage degli esordi?
Billy Boy: Purtoppo questo periodo, legato al covid è stato distruttivo per noi come per molte altre realtà diverse dell’ambito musicale. Il tempo si è dilatato e per band come noi che hanno problemi di ogni tipo, dovuti ad una vita che si interseca fra lavoro famiglia e appunto band, sicuramente il fattore tempo è ancora più rilevante. Succede a molte band più importanti e famose di noi di avere un periodo creativo che non va di pari passo come tempistiche, con le uscite discografiche, proprio perché la macchina da mettere in moto, fra registrazioni, missaggi vari, scelta delle copertine e reazione da parte dell’etichetta o dei vari organi di divulgazione discografica è lenta .
In pratica avevamo un prodotto, più vecchio e legato ai vecchi Dirtiest che secondo Peter non doveva essere sprecato, lo ringraziamo per questo. Dopo tutto avere un disco così eclettico non è da tutti 😄 e per ultimo devo dire che parlare di periodo vecchio o nuovo o di stile musicale vecchio o nuovo, nel nostro genere , lascia veramente il tempo che trova.
Come avete registrato e remixato il disco? Il mastering poi è stato fatto da Tim Warren della mitica Crypt rec., com’è avvenuta questa collaborazione? Avete avuto modi di interagire con lui?
Billy Boy: Il lato A lo ha registrato Luca con l’aiuto di me e Andrea come scagnozzi e lo ha mixato Luca. La parte B del disco è stato registrato e mixato da Nico il fratello di Luca.
Luca: Abbiamo registrato in sala prove su 8 tracce separate tutti insieme con batteria microfonata con AKG D112 sulla cassa e 2 AKG C214 come panoramici e poi dei SM57 sul resto dei tamburi, chitarra con SM57 con vox e basso in the eye con un Billy Boy. Poi sono state fatte le sovra-incisioni di chitarra e di voce. Scheda audio da 8 pro-tools e i microfoni elencati prima. Il mix è sempre stato fatto da me su Protools con tutto “in the box” con plug in Universal audio perlopiù, sono plug in di emulazione di vecchi e famosi outboard usati negli anni’60-’70. Poi il mastering è stato fatto da Tim Warren su interessamento di Pete Menchetti perchè lavora con loro, infatti la maggior parte degli ultimi gruppi della Slovenly sono tutti masterizzati da lui per creare un certo marchio di fabbrica, abbiamo interagito solo per riuscire ad avere un suono che si avvicinasse a ciò che volevamo. Il mix e la produzione è ispirata alle prime registrazioni dei Ramones quindi suoni asciutti di batteria etc etc. Il mix l’ho fatto tutto su una emulazione della consolle miv 1073, ho usato un compressore teletronics LACLA ad esempio ma non starei ad elencare tutti i plug ins. Anche il Lato B è stato fatto allo stesso modo ma da Nico con registrazione anticipata della batteria con metronomo e sovraincisione degli altri strumenti.
Luca: Per quel che riguarda Tim Warren in realtà io l’avevo conosciuto quando sono stato a New York e sono passato alla mitica Crypt records a Brooklyn, negozio spettacolare, ho parlato con lui e mi ha fatto ascoltare un pò di cose, è stato disponibilissimo. Appena sono entrato ha stappato una birra e me l’ha messa in mano, abbiamo fatto un due chiacchere, e mi consigliò un disco di Haunted George che comprai. Ora quel negozio è chiuso e lui si è trasferito già da un pò in Germania.
A questo punto mentre tutto il pianeta terra, e speriamo non solo quello, si sta godendo Sovranista avete idea di come proseguirete? Inglese o italiano? Ramones o Stooges? Viste le fortune del vecchio Iggy forse vi converrebbe la seconda strada?
Billy Boy: Io e Luca siamo partiti come un duo, batteria e voce lui, chitarra e voce io e riascoltando adesso la cassetta che facemmo con quella line up, per la Kat Records, si può constatare che ci siamo spostati molto a livello stilistico .
Adesso la nostra line up comprende un elemento in più per le percussioni, Andrea, mentre Luca si è spostato al basso ed molto più sciolto nel gestire la voce dato che il suo timbro è risultato perfetto per il lato italiano di Sovranista.
Inizialmente eravamo più lo-fi e tendenti a band come Black lips , Thee oh sees e Ty Segal .
Noi in ogni modo siamo sempre alla ricerca di cose nuove, ci annoiamo a rimanere fermi su uno stile, questo periodo di staticità , come dicevo prima, ci ha portati a jammare e divertendoci in sala prove, tra una risata e una cazzata , abbiamo sperimentato cose nuove .
Di fatto abbiamo già 5 o 6 brani nuovi e a livello di genere musicale ci stiamo spostando.
Non so se da qui a quando faremo uscire qualcos’ altro di registrato, saremo cambiati ancora ma di sicuro ciò che stiamo suonando è nuovo e diverso, almeno per noi.
Si parla sempre di punk ma di maturare e mettere la testa a posto non se ne parla 😄, non voglio svelare troppe cose adesso ma possiamo dire di aver contaminato tutto con una vena hard-core nuova, e anche i suoni stanno variando nuovamente.
Prima prendevamo un po’ in giro tra le righe l’italiota , adesso il nostro sguardo è rivolto anche verso l’esterno😄 . Per quanto riguarda la lingua con la quale canteremo, anche lì, potrebbe essere una sorpresa .
A livello di live mi pare che avete girato abbastanza (anche grazie alla Slovenly), dove avete suonato? Hai qualche aneddoto?
Billy Boy: Abbiamo girato un sacco, siamo stati in Islanda, in Slovenia, ma in Grecia al festival We’re loud della Slovenly nel 2016 forse è stato il live più leggendario.
Prima del concerto siamo stati a chiacchierare con Magnetix e Demon’s claws, fu bellissimo c’erano un sacco di super band tra cui gli Spits ed ovviamente è successo che prima di arrivare sul palco avevamo già bevuto tantissimo. Il festival essendo dislocato nella città in varie zone aveva anche molti punti dove bere e fare festa, c’era moltissima gente e fu divertentissimo. Mi ricordo che suonammo in una specie di appartamento abbandonato situato proprio sopra a un pub. Io, dovendo fare le scale in non ottime condizioni, arrivai su camminando sulle mani e sui piedi per non cadere, vedevo tutto sdoppiato. Iniziammo a suonare e all’epoca avevamo un altro chitarrista, che per ben tre pezzi rimase senza poter suonare bestemmiando con i cavi e l’ampli, ma io questo l’ho saputo solo dopo il concerto.
La gente era presa talmente bene che potevano anche scureggiare che sarebbe andato tutto bene comunque .
Pido dei Destroy al gondolas faceva le riprese e da quanto pogavano gli fecero cadere la telecamera e si ruppe un dito. Io ad un certo punto presi la rincorsa e con una gomitata ruppi una finestra che dava sul cortile esterno tra lo stupore di tutti… mi feci un bel graffio al gomito….
Per concludere ricordo che il fonico dei Jethro Tull, che erano in Grecia per delle date, essendo italiano era venuto a veder suonare questa band italiana chiamata the Dirtiest. Mi ricordo che prima del concerto e prima della mia sbronza avevamo fatto due chiacchiere.
Durante il concerto io continuavo a tirare l’ampli con il cavo e a buttarlo giù in terra , era un peavey combo mi pare, ma ovviamente non me ne re devo conto e il fonico dei Jethro Tull me lo veniva a mettere a posto e tirare su da terra, io invece di ringraziarlo tutte le volte che lo vedevo accucciato gli saltavo addosso e gli palpeggiavo la testa, la gente sotto il palco rideva…quella sera a mezzo concerto dopo aver tirato su l’ampli da terra almeno 3 volte mi ricordo vagamente che mi mandò affanculo, poveretto , fece bene, ma ci siamo risentiti, poi mi perdonò.
Luca che è veramente una roccia e anche se beve rimane veramente cosciente, li suonava ancora la batteria e cantava e fu un grande, perché mantenendo un beat costante e preciso,tenne su tutta la situazione e fece ballare tutti.
Dopo di noi salì sul palco una band turca e chiesero a Luca se avevo l’Aids perchè erano preoccupati per avermi visto sanguinare, che serata assurda! Link a video
Non rimane che sperare di vederli al più presto dal vivo! Grazie ai The Dirtiest e in particolare a Billy Boy!
PER MAGGIORI INFO ECCO ALCUNI LINK:
Video ufficiale We’re loud 2016, the Dirtiest al minuto 25