Era dai tempi di Godzilla Kiss! che bramavo quest’intervista ma attendevo di poter avere la cornice adatta per accogliere una band storica come i Senzabenza. Ora che il blog ha una veste nuova e che ho avuto la fortuna di incontrare Nando al Second Worst punk rock raduno strappandogli la promessa per l’intervista eccomi qui a condividere con voi questa chiaccherata. Si tratta di alcune domande sul nuovo disco live, qualche gossip e qualche pensiero sulla situazione attuale del panorama punk rock del vecchio stivale…
Ale PE94: Il vostro disco live registrato nel 2019 a Bergamo al Punk Rock Raduno è appena uscito, il lavoro fatto da Brown Barcella (registrazione e mixaggio) e Riccardo Zamboni (masterizzazione) è di ottima qualità mi pare, nel complesso siete soddisfatti di com’è venuto? Come sta andando la distribuzione?
Nando: Soddisfazione assoluta. Suona da paura. Non ricordavo neanche che avessimo fatto una così grande performance, sicuramente Brown e Riccardo avranno fatto i salti mortali per sistemarla…..scherzi a parte ricordo che quel giorno, scesi dal palco, eravamo molto soddisfatti, ma questo album va oltre le aspettative.
Prima del concerto avevate già in mente di far uscire in disco la registrazione del live? E’ stata una idea degli organizzatori del festival o una proposta vostra? Si tratta della prima volta per voi che registrate un live?
Si è la prima volta che esce su “supporti fonografici” un nostro live, e a pensarci è abbastanza strano visto che siamo in pista da oltre 30 anni. Quando abbiamo suonato al PRR non avevamo la minima idea che sarebbe diventato un album e sinceramente non so neanche se loro avessero già pensato ad una cosa del genere o se sia stata un’idea maturata durante il lockdown. Certo che la qualità ultraprofessionale della registrazione lascia intendere che qualcosina rigirasse nella mente dei Barcella brothers, del Caredda e degli altri kids del PRR…
Come scegliete la scaletta dei live avendo un così grosso repertorio? La cambiate spesso? E per quel che riguarda le cover? Mi pare che quelle che ci sono nel disco live siano pezzi che facevate anche all’inizio della vostra carriera giusto?
In generale lasciamo in ogni scaletta un nucleo di pezzi storici che non possono mancare perché i nostri fans se li aspettano. Nell’ultimo tour, interrotto purtroppo i primi di marzo 2020 causa covid, avevamo inserito una robusta dose di brani dei nostri ultimi due album (Pop from hell e Godzilla kiss) di cui siamo particolarmente orgogliosi. Per il PRR avevamo pensato ad una scaletta di 40min piuttosto “aggessiva” e abbiamo quindi tolto qualche pezzo troppo pop e reintrodotto cover dei vecchi tempi come “Minor threat”.
Quali sono i programmi per il futuro? Continuerete con i live in acustico come al Worst Raduno 2020 o tornerete all’elettrico? C’è in cantiere un disco di inediti?
Diciamo che l’acustico e’ un ripiego momentaneo. Io e Sebi ci divertiamo moltissimo ma i Senzabenza sono una power pop/punk band, quindi vogliamo suonare elettrici. Visto comunque il momento difficile io e Sebi continueremo qualche mese con l’acustico, ma non vediamo l’ora che la nostra agenzia (Roxteady booking & management) ci chiami dicendoci di aver fissato date “full band”.
Per quanto riguarda nuove uscite discografiche….ci stiamo lavorando. E’ un po’ presto per fare annunci ma sono in cantiere novità…
C’è speranza per una ristampa di Gigius come per Peryzoma? Come è andata la ristampa di quest’ultimo per l’ottima Hey suburbia rec?
Per Gigius ci sono dei problemi ma non disperiamo di riuscire a risolverli ed accontentare finalmente i tanti che ci chiedono una ristampa in vinile. Della ristampa di Peryzoma non so molto se non che, chiacchierando con Marco Sannino mi diceva che le vendite stanno proseguendo molto bene.
Da alcuni anni a me sembra ci sia maggior fermento all’interno del punk rock melodico italiano: band storiche sfornano ottimi dischi (Senzabenza, Manges, Impossibili, Peawees), numerose sono le ristampe di materiale d’annata che vanno a ruba (Crummy stuff, Meat for dogs, Retarded), band più giovani crescono (Riccobellis, Proton packs…) ed eventi come il PRR hanno dato nuovi stimoli al movimento (facendo tra l’altro arrivare molte band straniere in Italia), come vedi la situazione attuale con gli occhi di un veterano? Si tratta solo di un movimento di appassionati che hanno vissuto i “fasti” degli anni’90 o ritieni che il numero di nuovi fans e band sia significativo?
Domanda molto molto difficile. Trovo che la scena punk rock italiana goda di ottima salute e questo da diversi anni. Quando nei primi anni 90 imperversavano i “veterani” che hai citato, di bands in giro non c’è n’erano molte altre. Oggi ci saranno almeno 500 punk rock bands con fuori almeno un CD o un 7″ e in grado di fare on stage uno show dignitoso. Inoltre mi colpisce sempre piacevolmente il rispetto e la considerazione che le bands più giovani hanno per Senzabenza, Manges etc… Come bands quindi non potrebbe andare meglio. Come pubblico invece mi intristisce che, se oggi ad una serata punk rock in un club, con bands di livello medio, vengono 100 persone si gridi quasi al miracolo , mentre negli anni novanta si sarebbe detto “non e’ venuto un cazzo di nessuno”. Il PRR in questo senso è una piacevole eccezione perché riesce a fare numeri importanti mettendo insieme spettatori occasionali, semplici curiosi, e tanti appassionati (anche stranieri), che sono il vero nucleo che supporta la scena, e che si conoscono ormai tutti fra di loro. Ed io mi considero parte di questa “famiglia”.
Negli anni ’90 per cercare nuove band si spulciava tra i saluti dei dischi e nelle fanzine, ora sembra tutto più facile con la rete e i social ma c’è anche una sorta di confusione e spaesamento dovuto proprio alla velocità e quantità delle informazioni, come vivete questa nuova comunicazione? In onore dei bei tempi passati ci regaleresti un piccolo elenco dei dischi di nuove band che ti piacerebbe consigliare ai nostri lettori per questo 2021?
La nuova comunicazione non mi piace e faccio fatica ad adattarmi. Ogni tanto parliamo tra di noi di come diventare piu’ “social” ma poi muore tutto lì perchè non siamo portati per queste cose. Comunque anche se io sono vissuto di fanzine e di quel tipo di comunicazione capisco perfettamente che ormai si tratta dei “bei tempi andati” e, più che rimpiangerli li ricordo con nostalgia.
Bands nuove…se intendi proprio imberbi non saprei. Se invece degli ultimi 10 anni allora ti dico: Isotopes, Frank Turner, Giuda, The Winstons.
E se devo dire un album allora “England keep my bones” di Frank Turner.
Ringraziando Nando per la disponibilità lo salutiamo con un pezzo di Engalnd keep my bones, si tratta di video di “I still believe” di Frank Turner Live at Wembley e di seguito con un bellissimo live+intervista ai Senzabenza del Circolo Sottoscala9.