Veniamo quindi al motivo iniziale di questa intervista, la ri-registrazione e ri-pubblicazione del disco d’esordio. Avete già detto molto nell’intervista su Salad Days (http://www.saladdaysmag.com/real-swinger-interview/) e anche sul foglietto interno del disco avete spiegato perchè e come (compratevi il disco! https://therealswinger.bandcamp.com/album/garage-days-real-visited), cerchiamo di scoprire qualcos’altro.
Bando alle ciance: la nuova versione è una bomba, alcuni pezzi che scorrevano veloci senza restare molto in testa ora sono delle autentiche gemme, nella nuova scaletta proposta avete messo al primo posto Holey Jeans Goddess , a mio avviso è l’emblema di quanto detto prima, che ne pensi? e quali sono le canzoni che per te ne hanno giovato maggiormente?
Penso che… sono d’accordo con te! L’idea di registrarle nuovamente ce l’avevo da tanto tempo perché quando le risuonavo mi rendevo conto che melodicamente il materiale c’era. Qualche pezzo andava rallentato un po’, ma grosse modifiche non ce ne sono. Holey jeans goddess era una di quelle che già nella vecchia registrazione aveva la velocità giusta ma abbiamo aggiunto dei cori tipo Doo Wop che l’hanno sicuramente arricchita.
Invece pezzi come Love without words, Sally, All I wanna hear che abbiamo fatto un po’ più lenti rispetto alle versioni del ‘97, da questo rallentamento ne hanno guadagnato tantissimo. Hanno mantenuto l’impatto (siamo quasi sempre sopra i 200 bpm – stavolta abbiamo usato il metronomo!!) e si sono arricchiti della parte “pop” che prima non aveva respiro e non si riusciva a cogliere bene.
In operazioni come queste si rischia sempre la minestra riscaldata, hai mai avuto questo timore?
Il mio principale timore era di non riuscire neanche questa volta ad avere un disco con un suono di cui fossi soddisfatto. Come ti dicevo, era da parecchio che volevo riregistrare i pezzi ma non trovavo le persone con cui farlo. A settembre 2019 Tommaso mi disse che sarebbe rimasto fermo un paio di mesi con il lavoro per cui gli parlai della cosa e poi contattai anche Marco per la batteria. Gli ho mandato i pezzi e in cinque prove li abbiamo quadrati. Partendo dalle vecchie tracce hanno aggiunto il loro. I fenomenali sedicesimi di Marco e qualche nuovo giro di basso come in My Girlfriend (alcune parti di basso non le ricordavo ed era più facile farle ex-novo che risentirsi l’originale per copiarle). Siamo riusciti a registrare solo a fine gennaio perché prima la sala non era libera, ma in 8 ore Marco ha chiuso 18 pezzi e una settimana dopo in un pomeriggio Tommaso ha fatto anche il basso. Poi è iniziato il lockdown e non sono riuscito a fare chitarre e voce se non a luglio e agosto.
Garage days Real-visited è venuto così bene grazie anche al lavoro di Gianka. Noi suoniamo insieme nei No Spoiler e per la realizzazione del nostro primo disco Please! ha curato molte sovraincisioni che abbiamo fatto in sala e si è anche occupato della produzione e del missaggio. Conosce il genere avendo suonato per tanti anni nei Gas e avendo lavorato per tanti anni in uno studio sa seguire molti aspetti tecnici.
Praticamente è stato il produttore de facto del disco. Cioè una persona terza che ascoltando i pezzi con orecchie più fresche di chi li ha scritti e li suona (nel mio caso da anni) coglie cose che tu non noti più, ti suggerisce possibili alternative, ti offre una prospettiva diversa di ascolto.
You’re a monster e A tape to America, sono schegge di HC come si suonava nella prima scena californiana, avete saputo mantenere l’energia e la tensione tipica di quando si è adolescenti, come si fa a suonare punk e hc dopo i 40? Non ti sembra che qualche reduce di quel periodo sia la parodia di se stesso mentre solo alcuni hanno mantenuto pur crescendo e cambiando una loro credibilità?
Come si fa, non saprei dirtelo… quando ho iniziato a suonare quei pezzi avevo superato da parecchio l’adolescenza, per cui si vede che c’era una tensione che non dipendeva solo dall’età. Il non aver mai suonato professionalmente non mi ha mai messo in una condizione in cui ho dovuto fare cose che non mi piacevano o mi ha costretto a stare in tour 9 mesi l’anno e arrivare al punto di non sopportare più il resto del gruppo. Queste sono situazioni che alla lunga possono stancarti e farti decidere di smettere, oppure le fai contro voglia ma solo perché hai un ritorno economico e allora si, potresti perdere credibilità se non fai altro che ripetere te stesso.
Perché una cosa è essere i Metallica, dove Hetfield sotto al palco ha il tecnico che preme i pedali al posto suo, altra cosa è la realtà del gruppo che arriva al locale e trova la saracinesca abbassata. Quando finalmente apre e si scarica tutto, il fonico nessuno sa dove sia e dopo che ha fatto il soundcheck aspetta tre ore seduto al bar o in macchina fino a quando non si arriva l’ora in cui può iniziare a suonare.
Per fare un paragone con il mondo del calcio, ci sono alcuni giocatori anche titolatissimi che a fine carriera continuano a giocare anche in serie minori. Se lo fanno è perché gli piace veramente giocare e continuano ad allenarsi. Nella musica, dove puoi salire sul palco anche ubriaco, c’è gente che ha un nome di richiamo e continua a spremere il limone fino in fondo anche se non ha più nulla da dire.
Com’è nata invece la copertina? Immagino che avendolo ri-registrato non avrebbe avuto senso usare lo stesso layout del 97.
Si, nuove registrazioni, nuova copertina! La copertina e tutto il layout sono di Francesco, in arte Guitar_boy (https://www.facebook.com/GuitarBoy69) che aveva già curato il singolo England’s rose e anche il Cd dei No Spoiler. Francesco ha suonato i molti gruppi (gli Intellectuals tra tutti) e per un periodo abbiamo anche condiviso una sala prove.
L’idea era di celebrare quel meraviglioso luogo che è “La Sala Prove”. In Italia non ci sono i classici suburbs della middle class nei cui garage nascono le band (o dove iniziavano a lavorare i visionari delle multinazionali del web) ma tra cantine, casolari in campagna e locali nati grazie ai PUP, molti gruppi sono riusciti ad avere una propria sala prove.
E quando hai una sala prove diventa tutto più comodo perché non hai vincoli di orari così stringenti, puoi portare la tua roba in modo tale da non dover perdere ogni volta mezz’ora per sistemare la strumentazione, riesci a spendere di meno dividendola con altri gruppi e puoi anche arredarla. E ci vai spesso, non solo quando devi suonare. Va a sentire gli altri gruppi, ci vai ad amare!!
Questa descrizione idilliaca cozza però con il fatto che spesso sono posti senza aria, senza finestre per cui ovviamente senza luce naturale, spesso con una umidità che corrode tutto, che facilmente si trasforma in un porcile per le sigarette, le lattine e bottiglie di birra abbandonate, le bottiglie d’acqua che in mancanza di bagni vengono usate per svuotare la vescica e se non stai attento rischi anche di usarle per dissetarti! A volte arrivavi in sala e trovavi qualcosa di rotto, chiedevi agli altri gruppi e nessuno sapeva mai nulla (“guarda, quando siamo andati noi ieri era già così”).
Insomma, un estraneo che avesse visto un posto così, probabilmente ne sarebbe rimasto inorridito. Per te che ci andavi a suonare, era il posto più bello del mondo!
Francesco essendoci passato, queste cose le conosce benissimo per cui sapeva come “comporre” l’immagine. Il poster che si vede sulla sinistra era una sorta di pagamento in natura di non so quale locale che ci diede metà di quanto pattuito ma poi ci fece i poster. La foto la scattammo in un carcere dove avevamo suonato nel tour americano. Nella lista che si vede invece alla sua sinistra ci sono i nomi che davamo ai pezzi. Double è All I Wanna Hear. Parlava di una ragazza le cui iniziali erano M.M. per cui “Double M”. Given invece è Six years old e parlava di Donatella (Donata=Given). Che criptici mattacchioni che eravamo!!!!
Il titolo del disco si rifà all’ep dei Metallica (che non ho mai seguito sebbene sia già la seconda volta che li nomino!). Loro avevano pubblicato Garage days Re-revisited e noi invece abbiamo pubblicato i Garage Days Real-Visited!!
Nel secolo scorso dopo un concerto un tipo si avvicinò a Walter e gli disse: “Bello il gruppo, bello… ma perchè real. Perché sta cosa monarchica?”
Francesco oltre a essere costretto da me a curare le copertine dei miei gruppi pubblica anche dei fumetti. L’ultimo è l’imperdibile Vida Lock Down. 56 pagine in spietato bianco e nero!
Alla luce della tua esperienza quanto incide sulla riuscita di un buon disco la registrazione e il mixaggio? Ci sono dei dischi delle tue band preferite che dici “cavolo se l’avessero registrato diversamente!”? Facci i nomi!
La registrazione è importante, ma la tipologia di registrazione dipende anche dal genere. “Born Toulouse-Lautrec” dei New Bomb Turks che è un’esplosione di energia, registrata come “Stickin’ in my eyes” dei NOFX che è costruita su singole frasi, pieni e vuoti probabilmente non avrebbe la stessa resa, e ovviamente vale anche il contrario. La registrazione dei NOFX è “tecnicamente” migliore, ma quella dei NBT è perfetta per loro.
Parliamo inoltre di band con produzioni minimali. Basso, batteria, una o due chitarre, una voce e qualche coro… metà del missaggio lo fai semplicemente regolando i livelli mentre microfoni gli strumenti. È un genere relativamente semplice.
Il vero collo di bottiglia nella resa sonora di un disco non è né la registrazione né il missaggio, ma sono i supporti da cui si ascolta la musica. Tutta la musica in streaming è di qualità scarsa. Viene compressa tagliando alti e bassi e lasciando solo le frequenze medie. Spotify e mp3 sono l’equivalente moderno della radio a transistor che Filini nasconde in bocca durante la perquisa prima della visione del film cecoslovacco.
Se si ascolta solo musica da computer o smartphone e poi si sentono quelle stesse canzoni su uno stereo decente è come passare da una dieta di risotti in busta al ristorante stellato. La prima cosa che ti viene da pensare è “cavolo che schifezze che ho mangiato fino a ieri!”
Parlando di dischi, me ne vengono in mente due. Il primo degli Intellectuals aveva una registrazione che non rendeva giustizia a quello che erano dal vivo, e dal vivo li avevo visti molte volte. (en passant, dato che parliamo di registrazioni e missaggi, “Triple” sempre degli Intellectuals è uno dei dischi italiani meglio registrati di sempre! Ha un suono bellissimo. Ci rimango ogni volta che lo sento!)
Il secondo è “Misantropo a senso unico” dei Cripple Bastard. Li avevo visti dal vivo al Festival Maizza a Fasano e il concerto era stato strepitoso ma il primo ascolto del vinile non restituiva quello che avevano fatto quella sera. Per fare un paragone, dal vivo erano stati gli Slayer di Reign in Blood, ma su disco erano ancora gli Slayer di Hell Awaits!
Cmq, sono cose che noti ai primi ascolti… poi ti senti il disco e basta!
L’avventura Real Swinger poi si è trasformata in No Spoiler, in cui emergono i suoni garage e anche del glam, raccontaci questo nuovo progetto che ha portato al disco Please! del 2019.
Quando abbiamo iniziato a suonare con la formazione che ha poi registrato Please! ancora ci chiamavamo Real Swinger. Abbiamo fatto anche dei concerti con quel nome ma visti tutti i cambi di formazione era da diverso tempo che avevo pensato di chiudere con quella denominazione. Non volevo fare la fine dei Nomadi! 🙂
Mentre stavamo finendo di mixare il disco e parlavamo di come intitolarlo, me ne sono uscito con “No Spoiler” perché se mi avessero chiesto che genere di disco fosse, non avrei potuto rispondere con un solo termine perché come giustamente noti, ci sono pezzi garage e glam ma anche bubblegum, power pop, hard rock, phil spectoriani. Dato che suonava bene abbiamo deciso di usarlo come nome del gruppo.
Con Gianka ed Emanuele avevo già suonato in passato. In particolare con Gianka con i Romanes rifacevamo tutto “It’s alive” e abbiamo fatto diversi concerti in cui per ogni pezzo c’era un diverso cantante preso tra i gruppi romani. Lui convocava il versante Indie/brit pop e io chiamavo quella Garage-Punk. Tra i tanti che hanno partecipato… Intellectuals, Killtime, Coloss, Motorama, Cactus, Giuda, Demoni, Beats Me, Senzabenza, Mondo Topless, Turturros, Alieni, Gioventù Bruciata, Chef Ragoo e anche Francesca che canta su Game Of Mirrors!
Quando abbiamo iniziato a provare insieme il primo obiettivo era di registrare un disco per cui ho ripreso vecchie idee (Game of mirrors l’ho scritta anni e anni fa, Memories lo stesso. Il pezzo glam anche ce lo avevo da parecchio ma senza il testo) e un po’ di pezzi nuovi e li abbiamo arrangiati e quadrati in sala insieme ai due pezzi che ha portato Emanuele, in arte Sterbus.
Per questo disco avete anche registrato due splendidi video per Wide open e Satana, immagino un progetto impegnativo vista la qualità complessiva, ci racconti i motivi di questa scelta, chi li ha realizzati e com’è stata l’esperienza?
Più che impegnativo, sono state tre giornate intense: per Satana abbiamo girato a casa mia e in giro per Roma in location esterne dalle nove di mattina alle otto di sera. Le riprese di noi che suoniamo le abbiamo fatte in un secondo momento in un pomeriggio. Wide open invece è stato girato in uno studio fotografico, anche questa volta tutto in un giorno.
Volevo fare dei video con delle riprese e non il solito monoscopio/copertina del disco perché credo i video aiutino a far conoscere i pezzi sicuramente molto più che non lo streaming on line. E poi, mi piace scriverli e anche seguire tutta la parte realizzativa. Come per le copertine però mi sono affidato a chi è del mestiere per riprese, regia e montaggio.
Per Satana in cui ci sono piccole microstorie raccontate in ogni verso avevo fatto un lavoro a metà tra uno story board e una sceneggiatura con tutte le riprese da fare, la sequenza in cui metterle e quelle da associare a particolari frasi del testo. Il tutto era lungo quasi 3 pagine. L’ho rivisto insieme ad Alessandro, il regista, che ha fatto una prima cernita escludendo quello che sarebbe stato tecnicamente impossibile da fare o che poi su video non avrebbe avuto la resa che mi immaginavo io.
Ale è un video maker/regista, l’ottimo risultato finale di riprese, montaggio e fotografia è tutto merito suo. Sulla sola scena iniziale che cita Ritorno al futuro, ci siamo stati quasi due ore. Per di più suona anche la batteria nei Beats Me per cui quando si è trattato di fare le riprese di noi che suonavamo sapeva dove mettersi per fare delle belle inquadrature. Io durante le riprese facevo giusto l’assistente/attrezzista/segretario di produzione/segretario di edizione tenendo traccia del girato e di quello da girare. Non essendo il mio mestiere e avendo il vincolo di chiudere tutto in una giornata avevo fatto un piano di lavoro e di riprese dettagliatissimo che per fortuna è tornato utile perché abbiamo chiuso tutto prima del tramonto. Quasi tutto il girato è finito nelle riprese, senza sprechi (non di pellicola perché abbiamo girato in digitale, ma di tempo). Anche Ottavia, la protagonista è stata bravissima… è infaticabile! Le avremo fatto fare almeno 10 cambi d’abito!
Wide Open invece è stato girato in studio, sempre da Alessandro e questa volta lavorando in interno avevamo anche luci e trucco da curare, soprattutto perché le riprese di Carmen sono quasi tutti primi piani o anche dettagli. Anche su questo avevamo previsto delle riprese “obbligate” per determinati passaggi, ma non essendoci una vera e propria trama, giusto un crescendo è stato poi Ale nel montaggio che ha composto il video.
Ho scritto anche un terzo video, questa volta con disegni e illustrazioni, senza riprese. Solo che la disegnatrice che deve realizzarlo è talmente brava che la chiamano in continuazione dalla televisione per dei lavori con scadenze ravvicinatissime e per ora non è ancora riuscita a dedicarcisi!
Tra l’altro Satana è la prima canzone in italiano che scrivi mi sembra, un esperimento ampiamente riuscito a mio avviso, credi ci siano possibilità di riascoltarvi nella nostra lingua?
Spesso ho dei pezzi che partono dalla musica e fino a quando non ho chiaro di cosa voglio parlare li tengo nel cassetto, anche per anni. Poi quando un argomento/idea mi convince il testo viene quasi da sè. Per Satana tutte le immagini e i riferimenti erano, per così dire, italiani, per cui mi è venuto naturale usare l’italiano. Tradurre “fagioline” o il riferimento all’oroscopo sarebbe stato impossibile! È anche un omaggio/citazione a “Prima pagare, poi ricordare” di Scozzari (che viene anche sfogliato nel video) e in parte anche all’incipit di Sweat Loaf dei Butthole Surfers.
L’idea era di avere un pezzo ultra pop, bubblegum puro… come la sigla di un cartone animato, però con un testo totalmente anticlimax (è la stessa cosa che avevo provato a fare con Sweet Suicide da Songs of love and hate, ma con risultati nettamente inferiori). Anche perché, diciamolo, il vero o presunto tentativo del Metal di convertire le masse al maligno è miseramente crollato. Gli stessi alfieri del Black metal, i Venom, in realtà sul palco recitavano come si può leggere nell’accuratissimo libro di Andrea Valentini, anche esso sfogliato dalla protagonista nel video. Meglio usare il pop, che ti rimane subito in testa, che arriva anche ai bambini, freschi e ricettivi a tutti gli stimoli esterni!
Per ora altri pezzi in italiano non sono in programma, poi chissà!
Che ne pensi del punk rock e in genere dei generi chitarristici cantati in italiano?
Riguardo alla scelta del cantato in italiano non vedo problemi. Esistono canzoni brutte e canzoni belle, canzoni venute bene e canzoni venute male, tutto qui. Ma non dipende dalla lingua. Paranoia e Potere dei Punkreas? Ottimo disco! Hai paura del buio degli Afterhours? Ottimo disco! Affinità e divergenze dei CCCP? Ottimo disco!
Direi che sia venuta l’ora di chiudere e chi è arrivato fino alla fine merita un premio, cioè ascoltare i consigli definitivi di Marco Cicchella sui 10 album pop/punk rock che ogni fan dei Real Swinger dovrebbe ascoltare per innamorarsi di questo genere musicale!
Consigli definitivi sarebbe troppo! Considerando che ovunque ci sono liste di top 10, top 50 e top 100 e che sui classici più o meno c’è una concordanza generale ti faccio una lista di quelli che per me sono i più importanti a livello personale, elencati così di getto:
Probabile che se mi mettessi a sfogliare tra i dischi, la lista potrebbe cambiare!
Husker du – New day rising
Dag nasty – Can I say?
New Bomb Turks – Destroy oh-boy
Dwarves – Thanks heaven for little girls
Damned – Machine gun etiquette
Screeching Weasel – My brain Hurts
Sloppy Seconds – Destroyed
Descendents – I don’t wanna grow up
7 seconds – The crew
NoFX – White trash, Two heebs and a bean
A questi aggiungerei tutto quello che hanno registrato i Misfits con Danzing in formazione e i primi 4 degli X
Per contatti e acquisti contattate Marco su Fb
https://www.facebook.com/NoSpoilerBand
https://www.facebook.com/marco.cicchella.52
Ringrazio con tutto il cuore Marco per la disponibilità e la pazienza, è stato un piacere parlare con lui e conoscere un pezzo di storia del punk rock italiano.
Per finire alcune foto del tour del luglio 2009 degli Squirtgun in Italia in compagnia dei Real Swinger!