Dopo 25 anni torna alla luce uno dei più importanti dischi del punk rock italiano, cantato in inglese. “Punk’s not sad” era un album perfetto nel 1996 quando era in voga il flower punk rock in Italia e il pop-punk in tutto il mondo ed è rimasto intatto nel suo splendore anche al riascolto nel 2021. Piccole bombe punk melodiche che sembrano partire dalla California dei Bad Religion e dei Green Day anche se non mancano gli accenni al suono inglese del ’77, ed invece sono tutte nate nel vecchio stivale. Incredibile?! Non proprio se pensiamo che dalle nostre parti nello stesso periodo c’erano Senzabenza, Real Swinger, Miriamplace, Killjoint, Mondo topless che con grandi dischi cantati in inglese potevano stare benissimo su qualsiasi etichetta di valore internazionale.
Tornando a questo disco, senza essere logorroici, sottolineo la title track “Punk’s not sad”, un inno da dito alzato sotto il palco, “Rebel son”, si paga contro il muro, “Miss 3rd world”, perfetta?!, “War of today”, un scheggia di hc californiano, “Non duri molto”, unico pezzo in italiano che spazza via ogni dubbio sulle loro capacità nel songwriting… ma ogni pezzo ti rimane in testa senza difficoltà e non annoia mai.
Tizio, Olly, Luca e Lorenzo hanno scritto una disco perfetto di punk rock senza fronzoli ma con tanta sostanza, a ciò si aggiunge una copertina epocale di Sergio Perrone.
Grazie ad Ammonia, Professional Punker e Tufo rock per questa splendida ristampa con ricchissimo inserto…
10/10 da avere!